"Quando infine ho trovato il tempo di guardare dentro il cuore di un fiore,
mi si è spalancato un nuovo mondo...
come se si fosse aperta una finestra
per far entrare il sole."

(Principessa Grace di Monaco)

venerdì 11 marzo 2011

FIORI DI BACH: UNA CURA ALTERNATIVA BASATA SULLA FLORITERAPIA

Fiori di Bach come cura alternativa


La terapia con i fiori di bach è stata concepita dal medico britannico Edward Bach.
La cura attraverso i fiori, affermava Bach, doveva essere facile e praticabile da tutti.
La teoria della floriterapia con i fiori di Bach sostiene che per curare una persona, nella sua sintomatologia, bisogna prendere in considerazione la prevenzione e la conoscenza dei disturbi psicologici.
Dunque, per ogni fastidio psicosomatico, provocato dallo scarico di "energia", coinciderebbe, un esatto disturbo emotivo.
Sono stati classificati 38 esempi comportamentali ai quali sarebbero conformi 37 fiori e un'acqua di fonte.
Bisogna però prestare attenzione: ricerche mediche e scientifiche non hanno accertato effetti terapeutici ma  solo un risultato di autosuggestione da parte del paziente.
Bach suggeriva di cogliere i fiori all’apice della fioritura e nelle prime ore del mattino di un giorno di sole, il fiore doveva essere depositato  in una ciotola d'acqua ed essere trattato con uno dei due procedimenti descritti nelle opere del medico.
Ecco la classificazione dei fiori di bach e i casi in cui devono essere usati:
  • Agrimonia: ansia
  • Centaurea minore: debolezza e mancanza di volontà
  • Cicoria: morbosità possessiva
  • Eliantemo: panico
  • Genzianella autunnale: per i pessimisti
  • Mimolo giallo: fobia verso le cose del mondo
  • Balsamina: impazienza
  • Piombaggine: insicurezza
  • Fiorsecco, Scleranto o Centigrani: indecisione
  • Verbena: stati entusiastici o fanatici
  • Violetta d'acqua: orgoglio, solitudine
  • Vitalba: per chi evade dalla realtà
  • Acqua di fonte: per chi si autocontrolla per dare l’esempio
  • Avena selvatica: per chi non sa o è insoddisfatto su quale ruolo assurgere nella vita
  • Erica: per chi detesta la solitudine
  • Ginestrone: per gli stati di abbattimento o angoscia
  • Olivo: per la stanchezza causata da stress fisico o mentale
  • Quercia: per chi non stacca mai dal proprio lavoro
  • Vite: per chi ambisce a dominare il prossimo
  • Agrifoglio: per chi prova odio o invidia negli altri
  • Caprifoglio: per chi ama ricordare solamente le cose belle avvenute nel passato
  • Carpino bianco: nelle fasi di stanchezza o debolezza
  • Ippocastano bianco: per le preoccupazioni frequenti
  • Castagno dolce: per l’angoscia che non tenda al suicidio
  • Ippocastano rosso: per l’apprensione e il pessimismo
  • Faggio: per l’arroganza
  • Gemma di Ippocastano bianco:  per chi cade negli stessi sbagli e fugge dal crescere
  • Larice: per i complessi d’inferiorità
  • Melo selvatico: per chi si sente sudicio nel corpo o nella mente
  • Prugno: per la fobia di perdere la ragione
  • Noce: per i grandi cambiamenti che la vita ci propone e per chi ha paura dei malefici
  • Olmo inglese: per chi si sente temporaneamente pieno di responsabilità
  • Pino silvestre: per chi si fa carico di colpe non proprie
  • Pioppo: per chi ha paura di cose incerte, indefinite, e senza motivo
  • Rosa canina: per l’apatia e la rassegnazione
  • Salice giallo: per chi prova tristezza e rancore
  • Senape selvatica: per gli stati depressivi gravi
  • Ornitogalo o Latte di gallina: per chi ha provato sulla propria pelle  ogni forma di dolore fisico e mentale. 
Foto: www.ricchezzavera.com

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