"Quando infine ho trovato il tempo di guardare dentro il cuore di un fiore,
mi si è spalancato un nuovo mondo...
come se si fosse aperta una finestra
per far entrare il sole."

(Principessa Grace di Monaco)

lunedì 25 aprile 2011

MELOGRANO

Albero del melograno

Il melograno (Punica granatum) appartiene alla famiglia delle Punicaceae, originario della Persia e dell’Afghanistan. è presente sin dall’antichità anche nel Caucaso  e nelle zone mediterranee d’Italia.

Ha un’altezza che varia dai 4 ai 7 metri, i rami sono spinosi. le foglie sono decidue opposte o sub opposte, lucide, strette ed allungate, larghe 2 cm e lunghe 4–7 cm, in primavera spuntano con un colore rossastro divenendo in seguito verdi.

Fiori di melograno
I fiori che sbocciano all’estremità dei rami da maggio a luglio, hanno un colore rosso scarlatto, ed un’ampiezza di circa 3 cm di diametro con tre-quattro petali; il frutto (melagrana) è una bacca di colore giallo arancio spruzzata di rosso, molto dura e coriacea, ed una coroncina all’apice residuo del fiore, ha forma rotonda con un diametro che varia dai 5 ai 12 cm, ha diverse suddivisioni interne che contengono i semi (fino a 600 ed oltre per frutto) avvolti da una polpa semi acida, succosa e trasparente, la loro maturazione avviene in autunno.

La coltivazione non è difficile, si pianta in autunno e si può mantenere come cespuglio in quanto la pianta produce polloni radicali, oppure ad albero asportando i getti basali ed ottenendo così una maggiore produzione di frutti.

Il melograno resiste all’aridità della stagione estiva ed alle temperature invernali; può essere collocato in qualsiasi tipo di terreno con esposizione in pieno sole.

La moltiplicazione avviene per semina in marzo-aprile, ma in questo caso non sono assicurate le caratteristiche della pianta madre, in primavera si può procedere alla talea con porzioni di ramo semilegnoso.

La potatura deve esser eseguita sui rami che hanno portato frutti nel precedente anno, si asportano quelli che si presentano secchi e i polloni radicali.

Melograno nano
Il melograno è utilizzato nei giardini come pianta ornamentale, può essere coltivato anche a spalliera; esiste una varietà nana (P. granatum nana), la cui caratteristica è quella di avere dimensioni molto più ridotte in ogni parte della pianta (altezza, dimensioni delle foglie, dei fiori, dei frutti); i frutti inoltre non sono commestibili, questa varietà è di solito coltivata in vaso, ma anche nei giardini è molto decorativa.

Nell’arte ritroviamo il melograno in alcuni dipinti di Sandro Botticelli (Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi; Firenze, 1° marzo 1445-Firenze, 17 maggio 1510): “Madonna della melagrana”; e Leonardo da Vinci (Leonardo di ser Piero da Vinci; Vinci, 15 aprile 1452-Amboise, 2 maggio 1519); in molti dipinti è Gesù Bambino che tiene in mano un melograno quale simbolo della passione, in quanto il succo del frutto ricorda il sangue, diventando quindi nelle immagini legate al Cristianesimo emblema del martirio, ma un martirio fecondo come il frutto ricolmo di semi.
  
Il melograno per i suoi numerosi semi rappresenta la produttività, la ricchezza e la fertilità.

La 1^ Foto dell'articolo è stata realizzata da: Sarsifa
La 2^ Foto è stata realizzata da: Antoniofurno
3^ Foto: www.collettavivai.it

venerdì 22 aprile 2011

STELLA ALPINA

Stella Alpina

Il fiore che noi comunemente chiamiamo Stella Alpina è un Leontopodium pianta erbacea della famiglia delle Asteraceae o Compositae; comprende circa 30 specie erbacee, perenni e rustiche; cresce molto bene nei terreni calcarei.

Le piante arrivano ad un’altezza che varia dai 20 ai 30 cm, sono perenni e non temono il gelo e la neve, si presentano con fusto eretto portante poche foglie e sia lo stelo che le foglie sono ricoperti da una fitta lanugine biancastra  e questa particolarità evita un’eccessiva traspirazione in quanto provengono originariamente da luoghi aridi.

Le foglie sono lanceolate di colore grigio verde e alla base dello stelo formano una specie di rosetta; i capolini dei fiori larghi dai 3 ai 12 cm, sono bianchi circondati da brattee o foglie floreali; hanno all’esterno hanno un involucro a campana; sbocciano in giugno-luglio.

Questa pianta va messa a dimora nel mese di marzo in posizione soleggiata.

La moltiplicazione avviene per semina nei mesi di febbraio marzo con terra e ghiaia fine in cassette; le nuove piantine nel mese di aprile andranno collocate in vasi di 8 cm, solo nel marzo successivo andranno messe definitivamente a dimora

Foto: digilander.libero.it

giovedì 21 aprile 2011

VERBENA

Verbene

La Verbena comprende circa 250 specie di piante erbacee annue o perenni, appartiene alla famiglia delle Verbenaceae.

Proviene dal Canada, dal Cile e alcune specie spontanee dall’Europa.

Si presenta con foglie piccole e dentellate, i fiori,  riuniti in infiorescenze compatte, hanno un calice con quatto o cinque sepali la corolla sembra un piccolo tubo allungato portante cinque petali disomogenei, li vedremo copiosamente fiorire dalla primavera all’autunno; saranno molto appariscenti se posti in grandi vasi in quanto li copriranno completamente.

Vaso di verbene fiorite
La piantagione può avvenire in qualsiasi tipo di terreno in posizione soleggiata, dovranno essere annaffiate abbondantemente quando la terra si presenta asciutta.

Per ottenere piante folte deve essere tagliato il germoglio principale.

La moltiplicazione può avvenire per semina, da gennaio a marzo, in cassone coperto da vetro; le nuove piantine verranno poste a dimora nel mese di maggio; altra tecnica è la moltiplicazione per divisione dei cespi nel mese di aprile; oppure possiamo procedere alla talea prelevando nel mese di marzo i germogli più giovani lunghi dai 5 agli 8 cm che pianteremo in un miscuglio di sabbia e torba in parti uguali, quando avranno radicato si potranno mettere definitivamente a dimora.  

La verbena porta con sé una leggenda: sul Monte del Calvario venne usata su Gesù Crocifisso per cicatrizzare le ferite e ancora oggi viene usata per benedire le chiese nella festività dell’Assunzione di Maria.

venerdì 15 aprile 2011

TAGETE: FOGLIE DAL PROFUMO AROMATICO E FIORI ADATTI AD ESSERE RECISI

Tagete

La pianta del Tagete (Tagetes) conta più di 50 specie tra erbacee, annuali e perenni, è originaria degli Stati Uniti del Messico e del Sud America.

L’altezza di questa pianta varia dai 25 agli 80 cm; si presenta con un fusto cespuglioso, ramificato, con foglie verde scuro pennate e dentellate che se vengono spezzate emanano un odore aromatico molto pungente; i fiori possono avere capolini semplici come le margherite oppure doppi come i garofani; hanno colori che vanno dal giallo limone al rosso-bruno; fioriscono da maggio ad ottobre ed i fiori possono essere usati anche recisi, immersi nell’acqua hanno lunga durata.

Tagete simile alle margherite
È una pianta ornamentale per giardini dove può essere utilizzata per bordure ed aiuole, oppure collocata in vaso sui terrazzi. 

È molto semplice la sua coltivazione in quanto può essere collocata in qualsiasi tipo di terreno purché asciutto e in posizione soleggiata.

La moltiplicazione avviene per semina in marzo-aprile, dovranno essere coperti e tenuti ad una temperatura di 18 °C, li vedrete emettere germogli molto rapidamente, quando saranno abbastanza cresciute le nuove piantine andranno collocate in un cassone freddo; andranno posizionate definitivamente a dimora nel mese di maggio.

Sembra che le piante di Tagete, collocate accanto ad una piantagione di carote, preservino queste da attacchi di insetti.

La 1^ Foto dell'articolo è stata realizzata da: Stadtkatze
La 2^ Foto è stata realizzata da: Magnuscanis

giovedì 14 aprile 2011

DALIA (DAHLIA)

Dalie in fiore

La Dalia (Dahlia) appartiene alla famiglia delle Asteraceae, è originaria del Messico ed il suo nome le è stato dato in onore del botanico svedese Anders (Andreas) Dahl (Varnhem, 17 marzo 1751 – Turku, 25 maggio 1789).

La specie è formata da radici tuberiformi oblunghe, il fusto è eretto ed ha un’altezza dai 20 cm fino ad arrivare ai 2 metri; le foglie sono grandi e si compongono di circa 3-5 foglioline dentellate, i fiori possono essere semplici o doppi e sono di vari colori, sbocciano da luglio fino ai primi geli.

È largamente usata come pianta ornamentale sia nei giardini che nei vasi, nell’industria è utilizzata come fiore reciso. 

Per la coltivazione ha bisogno di essere collocata in posizione soleggiata, il terreno deve essere abbastanza soffice e ben concimato al momento della messa a dimora.

Quando inizia a fiorire è bene concimare con frequenza utilizzando fertilizzanti liquidi che andranno diluiti nell’acqua usata per annaffiare.

Le annaffiature dovranno essere abbondanti ma senza eccedere perché avremmo il rischio di vedere dei fiori con dimensioni ridotte, al contrario se le lascerete con poca acqua avrete meno abbondanza di fiori.

Se desiderate dei fiori molto grandi eliminate i boccioli laterali, se invece volete più fiori eliminate il bocciolo centrale, ma avrete dei fiori con dimensioni più piccole.

La moltiplicazione può essere praticata per semina, per divisione dei ceppi o per talea.

La divisione è il metodo più semplice è va eseguita nel mese di marzo, i nuovi tuberi andranno collocati in cassette con torba e sabbia in parti uguali lasciando fuori il colletto, mantenere umida la terra evitando di bagnare vicino al colletto; quando le gemme del colletto inizieranno ad ingrossare si potrà procedere al taglio lasciando che ogni porzione abbia almeno una gemma, andranno quindi messe nel terreno ad una profondità di circa 10 cm.

La Foto dell'articolo è stata realizzata da: Gower Ranger

LA PEONIA: PIANTA DAI GRANDI E BELLISSIMI FIORI

Peonie rosa

La Peonia (Paeonia) delle famiglia delle Peoniacee comprende oltre 33 specie tra erbacee perenni che raggiungono il metro di altezza e arbusti a foglie caduche che arrivano fino a 2 metri ed hanno fiori grandi colorati e profumatissimi.

Le specie arbustive vanno messe a dimora in luoghi riparati dal sole mattutino che in inverno potrebbe danneggiarle dopo le gelate della notte; le piante erbacee non sopportano i trapianti ed impiegano molti anni per attecchire.

Peonie bianche
Le peonie si presentano con foglie pennate al cui interno si sviluppano altre foglioline di dimensioni irregolari.
La bellezza della pianta è nei fiori molto grandi ed appariscenti, possono essere usati come fiori recisi; i frutti si aprono in autunno lasciando cadere i semi che possono essere di color porpora o blu tendente al nero.

Le peonie vanno piantate in autunno o in primavera in terreno umido ma ben drenato ed in posizione semiombreggiata; in estate si annaffia con assiduità se il terreno si presenta asciutto, i fiori vanno tolti quando sono appassiti; nella specie erbacea vanno tagliate le foglie nel mese di novembre.

La moltiplicazione può essere fatta per semina nel mese di settembre con una composta specifica per semine, a maggio le piantine vanno messe in vivaio per 3-4 anni e successivamente potranno collocarsi a dimora; questa tecnica può dare una pianta con fiori diversi dall’originale, pertanto non è tanto consigliabile anche perché inizierà a fiorire dopo molti anni.

Si può invece procedere alla moltiplicazione in autunno dividendo i cespi: questa operazione deve essere eseguita con la massima delicatezza, vanno tagliate le radici a tubero con un coltello facendo attenzione che ogni porzione abbia almeno una gemma, quindi si procede alla messa a dimora.

In ottobre si possono effettuare talee legnose nelle specie arbustive, si piantano in vivaio o in cassone freddo e dopo 2 anni possono essere messe a dimora.

La potatura è semplice in quanto nel mese di marzo vanno asportati solo i rami secchi, non deve mai essere eseguita una potatura radicale

La 1^ Foto dell'articolo è stata realizzata da: Mammaoca2008
La 2^ Foto è stata realizzata da: Mammaoca2008

martedì 12 aprile 2011

LILLÀ

Lillà bianco

Alla famiglia delle Oleacee appartiene la Syringa, più conosciuto con il nome di Lillà.

È originaria dell’Europa dell’Asia e comprende oltre 30 specie; alcune raggiungono anche i 6 metri di altezza; ha foglie decidue, i fiori sono quasi sempre profumati e sbocciano alla fine della primavera.

Tra le varie specie ricordiamo per il suo particolare interesse il comune Lillà (Syringa vulgaris) che viene coltivato come pianta ornamentale, ha portamento eretto, i rami ascendenti mostrano foglie cuoriformi con fiori semplici o doppi, piccoli ma profumatissimi, dal colore bianco, viola o lilla che sono riuniti in pannocchie e fioriscono nei mesi di aprile-maggio.  

La coltivazione si esegue procedendo alla piantagione nei mesi di ottobre-novembre in qualsiasi tipo di terreno purché fertile, in posizione semiombreggiata.

La moltiplicazione avviene per talea in luglio-agosto, prelevando porzioni di rami semilegnosi di 8-10 cm e si piantano in un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali; quando avranno radicato le piantine andranno trasferite, singolarmente, in vasi di circa 10 cm.

La potatura consiste nel togliere i fiori appassiti e dal mese di ottobre a seguire, si possono tagliare i rami più deboli.

Durante l’estate è bene cimarla frequentemente per agevolare lo sviluppo di nuovi germogli.

La sua coltivazione è ideale per giardini e siepi.

La varietà a fiore bianco viene utilizzata industrialmente per addobbi floreali. 

La Foto dell'articolo è stata realizzata da: Marko_K

domenica 10 aprile 2011

IL PARCO BOTANICO DI KEUKENHOF

Viale di fiori

Nel 1949 per iniziativa del sindaco di Lisse, nacque il meraviglioso Parco Botanico olandese Keukenhof, nei pressi di Amsterdam.

Fontana
È il parco più grande del mondo per i fiori a bulbo; ce ne sono più di sette milioni; si può visitare solo da inizio primavera a metà di maggio.
 
Moltissime le specie di tulipani presenti, oltre 4 milioni di diverse varietà; vi si trovano anche narcisi e giacinti.

La bellezza del Parco, oltre all’incantevole colorazione dei fiori, la troviamo anche nella innumerevole presenza di alberi di diverse specie, di fontane, di un lago, di un suggestivo mulino a vento e di varie sculture

Non dimenticate, se vi recate in Olanda in primavera, di andare a visitare l'immenso e incantevole Parco Botanico di Keukenhof che in questa stagione è uno spettacolare tripudio di colori.


La 1^ Foto dell'articolo è stata realizzata da: Bric72
La 2^ Foto è stata realizzata da: DowianA

venerdì 8 aprile 2011

ROSA DI MAGGIO, AMORE DI MADRE

Rugiada su un bocciolo di rosa

Tenero e delicato
come tenue filo d’erba
nato tra le rocce,
come rosa di maggio
è l’amore di madre.

Come fiori
bianchi e rosa
di mandorli e peschi
avvolge con la sua tenerezza
i suoi piccoli amori.

Rosa di maggio
primavera ti dona
dolce tepore,
braccia di madre
consolano il cuore.

Colgo la regina
dei  fiori
e  sul tuo cuore
madre
poso la mia rosa d’amore.

(F.B. 7 aprile 2011)

La Foto dell'articolo è stata realizzata da: Silabox

VISCIOLE CON LO ZUCCHERO

Visciole con lo zucchero

Ingredienti:

2 Kg di visciole mature

1 Kg di zucchero

Preparazione:

Visciolo fiorito nel mio giardino
Lavate le visciole e asciugatele delicatamente una per una; togliete il picciolo.

Prendete dei barattoli di vetro per alimenti, disponete all’interno a strati le visciole e lo zucchero; lasciate circa 2 cm liberi sulla superficie; chiudete i barattoli e metteteli al sole per 40 giorni.

Avrete così ottenuto delle buonissime visciole con liquore che potrete utilizzare sia da sole che unite al gelato.

I barattoli non aperti si conservano a lungo, quelli che aprirete andranno posti in frigorifero. 


1^ Foto: www.cibvs.com

giovedì 7 aprile 2011

CORNIOLO: PIANTA CHE FIORISCE NEI BOSCHI E ALL'OMBRA DEI GIARDINI

I fiori giallo oro del Corniolo

Ad inizio primavera in Italia vedremo, tra altre piante, fiorire il Corniolo (Cornus mas) della famiglia delle Cornacee; la sua provenienza ha origine dall’Europa, dal Caucaso e dall’Asia.

Frutti del Corniolo
Questa pianta arriva ad un altezza di circa 5 metri, le foglie verdi, più chiare nella parte di sotto, sono ovate leggermente ricoperte di peluria, i fiori di colore giallo-oro hanno forma di stella e sbocciano da febbraio ad aprile aprendosi quasi a forma di piccoli ombrelli; dopo la fioritura compariranno i frutti che potranno essere rosso corallo o di colore giallo della grandezza di una ciliegia, anche i rami hanno un bel colore rosso-bruno.
   
Deve essere posizionata, in autunno o ad inizio primavera, in luoghi semiombreggiati, in terreni calcarei abbastanza umidi.

Non ha bisogno di potature drastiche; si può intervenire su rami secchi o solo per dare una forma regolare.

Dai frutti vengono ricavati succhi, marmellate, bevande; ma possono essere mangiati anche crudi quando al tocco si staccano con facilità dal ramo.

Il legno è utilizzato soprattutto per costruire pipe.

1^ Foto: www.naturamediterraneo.com
2^ Foto: albisn.altervista.org

VISCIOLO: PIANTA CHE ADORNA I GIARDINI DI FIORI IN PRIMAVERA E DI FRUTTI IN ESTATE

Visciolo in fiore

La pianta conosciuta come Visciolo è in realtà l’Amareno (Prunus Cerasus); raggiunge dai 2 agli 8 metri di altezza, il tronco si mostra eretto con corteccia liscia e striature orizzontali.

La sua origine pone le radici nel Medio Oriente in Armenia e nel Caucaso; sembra che in Italia sia stata portata dal generale romano Lucullo che la piantò nei suoi giardini circa 65 anni prima di Cristo.

Nel mese di aprile iniziano a spuntare i fiori bianchi con un diametro di circa 2-3 cm; fioriscono in piccoli gruppi su peduncoli di 3-4 cm; i frutti sono come quelli del ciliegio a forma sferica di 10-15 mm e di un colore rosso vivo che tende a scurire notevolmente nel corso della maturazione; la polpa è molto succosa ma il sapore è acido-amarognolo per questo non a tutti piace ed è un albero non molto considerato anche se nei giardini, lo dico perché ne ho uno, ha un effetto di notevole bellezza sia con i fiori che danno forma in primavera ad una “palla di neve”  ed in estate con i frutti che formano un bellissimo contrasto con il loro colore rosso nel fogliame verde.  

La potatura non deve essere eccessivamente drastica ma va eseguita eliminando i rami secchi o se la chioma è molto folta si può leggermente diradare; vi ricordo comunque che deve essere potato raramente in quanto eventuali ferite, da taglio rami, cicatrizzano con notevole difficoltà e potrebbero portare alla morte della pianta.

Può essere coltivata in qualsiasi tipo di terreno posto in luogo soleggiato;  sopporta benissimo l’inverno anche a bassissime temperature e non teme la siccità è quindi una pianta da tornare a considerare per la bellezza dei nostri giardini proprio perché non ha bisogno di particolari attenzioni.

I frutti di questa pianta sono usati per produrre sciroppi, marmellate, frutta candita e liquori.

martedì 5 aprile 2011

TRAMONTO DI PRIMAVERA

Bocciolo di rosa
Ai confini dell’orizzonte
si accende un rosso tramonto.

Sul balcone fiorito
rose gialle si confondono
nell’infinito
rivestite dai raggi
dell’ultimo sole.

Ali di farfalle
Assopite tra i fiori.

Tra gli alberi
vestiti d’azzurro
si va alzando
come fiore che sboccia
la sera.

La luna immerge
Il suo pallore
nell’ultima luce
del tramonto,
illumina d’argento
le rose
mosse da un
tiepido vento.

(F. B. 5 aprile 2011) 

GELSOMINO: PIANTA ORNAMENTALE RAMPICANTE

Gelsomini in fiore

Dall’India e dalla Cina ha origine il gelsomino (famiglia delle Oleacee) che si compone di oltre 300 specie arbustive e rampicanti.

Le foglie sono decidue e si presentano con un numero variabile di foglioline; i fiori, profumatissimi,  hanno forma tubolare alla base con circa quattro lobi all’estremità e sono riuniti in infiorescenze; fioriscono ad inizio primavera e sono di solito di colore bianco, ma ne possiamo trovare anche gialli o rosa.

Vanno coltivati all’aperto in qualsiasi tipo di terreno, esposti in posizione soleggiata o a mezzombra, purché riparati dai venti e, essendo dei rampicanti avranno bisogno di appositi sostegni.

Sono adatti per muri, pergole ma anche per balconi e terrazzi.

La moltiplicazione deve essere fatta in agosto-settembre prelevando talee semilegnose di 7-10 cm che andranno piantate in una cassetta con torba e sabbia in parti uguali; a radicazione avvenuta andranno piantate separatamente in vasi di 8-10 cm; l’anno successivo potranno essere messi a dimora.

Per quanto riguarda le specie rustiche, si potrà ricorrere alla semina in settembre ottobre in una cassetta con composta da semi; quando spunteranno le piantine andranno trattate come le talee.

La potatura dovrà essere eseguita dopo la fioritura, andranno tagliati alla base i rami vecchi o deboli


Nel linguaggio dei fiori il gelsomino bianco è simbolo di affetto, quello giallo di gentilezza.


Foto: confinisconfinati.ilcannocchiale.it

venerdì 1 aprile 2011

PRIMULE: QUANDO LA NEVE SI SCIOGLIE SBOCCIANO I SUOI FIORI SIMBOLO DI GIOVINEZZA

Primule di vari colori

La Primula è una pianta perenne che comprende più di 500 specie della famiglia delle Primulacee, ha origine nelle zone temperate dell’Europa, America, Asia.

Compare, come il bucaneve, all’inizio del disgelo quando la neve inizia a sciogliersi e nei prati cominciano a fare capolino le prime foglie verdi.

Le foglie possono essere decidue o sempreverdi, i fiori riuniti in mazzetti spuntano ad inizio primavera ed hanno svariati colori: giallo, bianco, rosso, arancio.
  
Possono vivere in appartamento, le più delicate solo in serra, in giardino roccioso e nelle aiuole.

Se dovete destinare le piante ad un giardino roccioso il terreno dovrà essere ben drenato, ghiaioso e con sostanze organiche; vanno piantate al sole o in luogo parzialmente ombreggiato nel mese di marzo o in settembre-ottobre.

Le specie adatte ai giardini comuni, non hanno bisogno di terreno particolare, purché sia abbastanza umido anche nella stagione estiva; si piantano in ottobre-novembre o nel mese di marzo in posizione riparata soleggiata o semiombreggiata.

Se le mettete in vaso in appartamento dovete posizionarle in una stanza abbastanza fresca con la luce del sole filtrata, dovrete concimarle ogni 15 giorni e tenere la terra umida.

Per la moltiplicazione si può ricorrere alla semina nel mese di luglio, ma i semi dovranno essere freschi e non essiccati, il contenitore andrà coperto con fogli di plastica o vetro e solo quando si vedranno spuntare le nuove piantine si potrà procedere all’invaso in piccoli contenitori, in estate andranno interrate.

Le primule rustiche possono essere moltiplicate, dopo la fioritura, per divisione dei cespi che andranno piantati direttamente a dimora.

La Primula simboleggia la giovinezza.

Foto: fioriefoglie.tgcom.it
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